Professione Musica! Intervista ad Umberto Labozzetta, CEO di PassoDopoPasso

Professione Musica! Intervista ad Umberto Labozzetta, CEO di PassoDopoPasso

Il mercato discografico mondiale è in continua crescita! Ce lo confermano i dati della IFPI (Federazione Internazionale dell’Industria Discografica) : una  crescita del 9,7 %, con lo streaming che continua a guidare questo orientamento positivo. Dati in crescita anche per l’Italia con + 2,6 %. La musica, che ha visto una grande crisi all’inizio degli anni duemila, ha saputo rinnovarsi. E’  riuscita a trovare la giusta strada nella rivoluzione della digitalizzazione della musica, riuscendo a contrastare positivamente anche la pirateria.

La musica è cambiata, sono cambiati gli investimenti delle case discografiche, sono cambiate le regole degli strumenti di diffusione della musica. Un nuovo scenario che abbiamo voluto comprendere meglio intervistando UMBERTO LABOZZETTA. Esperto di comunicazione e promozione discografica che, partendo da Radio Deejay, è cresciuto nel mondo musicale lavorando con i più grandi artisti italiani investendo anche su artisti emergenti. Ha saputo evolversi perché, come lui stesso afferma, “lo stimolo e l’ adrenalina che continuo ad avere nonostante i tanti anni di attività sono dettati dalla curiosità nei confronti di tutto quello che di nuovo c’è  o si può creare”.

COME HAI INIZIATO LA TUA ATTIVITA’ NEL MONDO DELLA MUSICA E QUALI SONO STATE LE TAPPE PIU’ IMPORTANTI DELLA TUA CARRIERA?

La mia carriera la riassumerei in tre tappe fondamentali. La prima tappa è il mio periodo ad Ibiza – inizi anni 80 –  quando lavoravo come dj  e animatore nei villaggi turistici. Lì ho conosciuto Claudio Cecchetto e Valerio Gallorini. Quel rapporto di amicizia si è trasformato, negli anni a seguire, in un rapporto di lavoro che mi ha portato a lavorare a Radio Deejay per 10 anni, sviluppando la mia passione per la radio. Grazie anche ai rapporti che si erano creati nel lavoro con la Radio, ho avuto la possibilità di conoscere molte persone tra cui  Filippo Sugar, figlio di Caterina Caselli , che mi ha chiesto di lavorare per conto della loro azienda. La seconda tappa, estremamente importante, mi ha portato a fare un altro lavoro, in realtà a me più incline,  ovvero quello della comunicazione e della promozione, ma dalla barricata opposta. La radio riceve e trasmette, la discografia propone e lavora per far crescere un progetto discografico. Ho dunque iniziato a lavorare con Caterina Caselli, collaborazione che dura tutt’ora a fasi alterne. Il primo progetto che mi è stato affidato è stato la promozione di Elisa. La mia terza tappa corrisponde con la nascita della mia prima società di consulenze, all’inizio degli anni 2000 che vede , da una parte, lo sviluppo di progetti discografici di artisti poco noti e, dall’altra, lo sviluppo e l’implementazione di artisti già conosciuti, che avevano bisogno di promozione in un determinato periodo, ad esempio per una tournèe o un disco. Annovero collaborazioni che vanno da Venditti a Renga, passando per Bocelli , Avion Travel, Mario Venuti, Grignani, Marina Rei, Patti Pravo, Paolo Conte, fino ad arrivare a alla mia ultima attività di sviluppo legata al giovane artista italo-inglese, Jack Savoretti.
Collaboro con l’Università Cattolica di Milano come docente del Master in Comunicazione musicale dedicato al mondo della comunicazione discografica trattando lo sviluppo attuale di un progetto discografico con tutte le caratteristiche del nuovo modo di utilizzo della musica.

QUANDO E COME TI SEI ACCORTO CHE LA TUA PASSIONE PER LA MUSICA POTEVA ESSERE ANCHE IL TUO LAVORO?

La musica è sempre stata una passione che poi è sfociata in un lavoro. Ho iniziato a 12/13 anni a lavorare come Dj  e a 15 anni ho iniziato a lavorare d’estate in una discoteca. Contemporaneamente è nata la passione per il mezzo radiofonico, dove potevi avere, in un periodo completamente diverso da quello attuale, uno spazio dove proporre quello che piaceva a te ad altri.  Questa è stata la più grande scoperta che potesse fare un giovane che faceva della sua passione il suo lavoro  (si parla di fine degli anni 70).

COME E’ CAMBIATO IL MONDO DEL MERCATO MUSICALE OGGI?

L’utilizzo della musica è cresciuto rispetto all’epoca precedente, ed è cambiato notevolmente il modo ti utilizzarla. Inizialmente la musica era legata all’acquisto della cassetta,del vinile o del cd e quindi  l’ascolto era piuttosto limitato all’acquisto di questi supporti. Successivamente sono esplose la rete e le altre piattaforme dove è possibile scaricare brani. L’arrivo di Spotify o i video You-Tube permettono oggi di utilizzare frequentemente la musica e di avere un‘ idea musicale legata allo sviluppo di progetti che solitamente non arrivano in radio ma che, in rete, sono consolidati e hanno parecchie visualizzazioni o “Like”

QUALI SONO,OGGI, GLI STRUMENTI DI DIFFUSIONE PIU’ POTENTI DELLA MUSICA?

Nella campagna promozionale che fai oggi, non si può prescindere da tutti i mezzi. Dipende tutto, prò,  dal nome dell’artista e soprattutto dal progetto. Per i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, la rete è fortemente utilizzata e anche seguita perché loro la musica la scelgono. Chi fa musica oggi sa che alcune aree di competenza mediatica sono difficili da raggiungere. La radio consolida la notorietà, il problema è arrivare ad avere delle buone programmazioni musicali perché oggi le radio sono diventate  meno propositive. Il business più grosso delle radio oggi è quello di implementare i fatturati indipendentemente dalla musica che trasmettono. Questo porta ad un appiattimento, in cui un po’ tutte le radio sono musicalmente uguali perdendo quella personalità che le distingueva in passato.

QUANTO SONO IMPORTANTI LA COMUNICAZIONE E IL LOOK PER UN ARTISTA EMERGENTE?

La comunicazione è fondamentale. In un progetto discografico consideri sia l’aspetto artistico sia l’aspetto legato all’immagine, al profilo che si crea di quell’artista, in virtù del tipo di musica che propone, del pubblico che vuole andare a colpire, dei contenuti che genera la sua musica. Quando lavoro con un’artista mi piace lavorare sull’aspetto musicale, non credo che si ascolti la musica di un artista solo perchè ben curato, ben vestito, o sia un bel ragazzo o ragazza,  anche se questo non guasta. La differenza la fanno i contenuti, anche se questi variano in base ai gusti che ciascuno ha.

QUALI SONO LE STRADE CHE POSSONO SEGUIRE GLI ARTISTI EMERGENTI?

Esistono due categorie di artisti emergenti: quelli che per emergere accettano i talent e quelli che invece decidono di fare la “gavetta” perché vogliono essere considerati, per sé stessi e per gli altri , “puri”, senza contaminazioni. In realtà, entrambe le categorie potrebbero coesistere , se non ci fosse l’idea, tipicamente italiana, che chi sceglie i talent cerca una scorciatoia per poter riuscire ad emergere. Ovviamente la scelta dipende dal percorso dell’artista, c’è chi parte dalla sua nicchia di pubblico e poi implementa man mano che viene scoperto dalla gente e chi si gioca tutto subito con i talent, con il rischio, però, di “bruciarsi” prima di nascere.

COME RICONOSCI UN TALENTO?

Vorrei avere questo potere, senza sbagliarne nemmeno uno. Sono tantissime le componenti che spingono una persona a percepire che dall’altra parte c’è un elemento che ha delle caratteristiche, delle capacità che, se sapute cogliere, possono dare delle grandi soddisfazioni. Per ottenere questo è necessario che tutto avvenga , nella volontà dell’artista stesso di accettare consigli, senza condizionamento esterno. I talenti sono tanti, ma dall’ascolto deve arrivarti qualcosa che ti emoziona. Se trovo qualcosa che mi emoziona, come fu Elisa nel 1997, cerco di capire se questa emozione può arrivare a più persone. Nel mio lavoro vanno fatte scelte che  sono condizionanti, perché devi raggiungere il più alto numero di persone che gratifichi non solo il tuo lavoro, ma anche quello dell’artista.

QUAL E’ L’ARTISTA CHE TI HA SORPRESO DI PIU’?

Ogni artista con il quale ho lavorato mi ha sorpreso: ancora oggi,un’artista che mi sorprende quando l’ascolto è Elisa. Artisticamente mi emoziona da sempre, così come Jack Savoretti che seguo in questo momento che ha un potenziale enorme. Elisa deve il suo grande successo non solo alle sue doti, ma anche alla sua capacità di rinnovarsi.

PROGETTI FUTURI E VALORYAPP

Umberto Labozzetta sarà coach per Valory. Il suo prezioso contributo avrà l’obiettivo di spiegare cosa c’è dietro un progetto  discografico. Cosa fare una volta che il disco è pronto? Cosa fare affinché più persone ascoltino quel progetto? L’idea è veicolare la conoscenza di un progetto discografico da proporre al grande pubblico. La preoccupazione più grande è sempre quella di realizzare il disco, ma in realtà bisogna saperlo anche vendere. Il nostro coach vi accompagnerà in questo percorso, spiegando  come si fa promozione , come si fa a cercare le persone giuste senza che vi prendano in giro.

E poi lavoreremo insieme a lui per organizzare  la seconda Ed. di ELNOS LIVE CONTEST , alla ricerca di nuovi giovani emergenti come il primo vincitore Michelangelo Vood con la sua Van Gogh. Ascoltatela su Valory App.

Per tutti dettagli continuate a seguirci!!

Si ringrazia Linda Lato per l’articolo.

Essere alla Moda o fare Moda: Intervista a Iamara Mariani

Essere alla Moda o fare Moda: Intervista a Iamara Mariani

Ti piace seguire la moda o diventarne protagonista? Una scelta difficile per un appassionato del mondo fashion. Oggi, grazie anche alla diffusione dei social, seguire stili e tendenze è alla portata di tutti. Fare moda , invece , è un’altra cosa: serve talento, impegno e studio.  Creare uno stile che tutti possano seguire, rendendolo credibile. Creatività e competenza sono alla base per chi vuole lavorare nel mondo della moda, l’una completa l’altra.

Abbiamo incontrato e intervistato Iamara MARIANI, Direttrice dell’Istituto di moda Sgrigna di Roma, per capire come orientarsi nel mondo della formazione nel settore della moda. Un’occasione di approfondimento anche sulle offerte formative dell’Istituto e la sua organizzazione.
L’Istituto è nato per trasformare i suoi studenti in veri e propri Artisti, partendo dalle basi del disegno per sviluppare al meglio uno stile personale, fino alla realizzazione dei capi.

COME E’ NATA L’IDEA DI CREARE UNA SCUOLA DI MODA?

Questo istituto ha una lunga storia perché nasce dal sapere di mia madre che l’ha fondata 40 anni fa. Lavorava da quando aveva 13 anni e per tanti anni ha fatto formazione presso importanti e rinomate case di Alta Moda. Poi ha deciso di aprire scuole di modello e confezione che miravano alla formazione della parte pratica. Successivamente ho deciso di dare continuità al progetto di mia mamma, ampliando l’offerta formativa e abbracciando le altre materie (design accessori, design gioielli, corso di grafica di moda…). La scuola ha mantenuto comunque negli anni, le stesse idee , cioè  formare i ragazzi da zero, senza l’utilizzo di voti e considerando ogni singolo studente in maniera individuale.

CHI E’ IAMARA MARIANI

Provengo da un percorso artistico e, una volta conclusa l’ Accademia delle Belle Arti, ho messo a disposizione le mie competenze creative all’interno della Scuola, introducendo e insegnando la parte grafica e design di moda. Ho voluto pensare ad un percorso completo, che parte dal disegno e arriva alla sua creazione. Abbiamo introdotto, ad esempio, il Corso di designer di gioielli, che vede la realizzazione di un vero e proprio gioiello dalla sua ideazione.

 

QUALI SONO GLI SBOCCHI PROFESSIONALI

I nostri studenti vengono preparati al mondo del lavoro, perché imparano lavorando realmente. Gli sbocchi professionali sono moltissimi: dalla figura del sarto ai ricercatissimi ricamatori negli ateliers. Negli ultimi anni c’è anche una richiesta di orafi  e di professionisti nelle confezioni di  costumi da ballo professionali. Queste figure sono complete e trasversali, perché devono avere non solo competenze di disegno, ma anche abilità nell’utilizzo e nel ricamo di tessuti elasticizzati.
La caratteristica principale dei nostri diplomati è che hanno competenze complete (dal taglio, al cucito, al design). Se da un lato, nel mondo del lavoro, è richiesta una forte specializzazione pratica, dall’altra vengono richieste figure professionali flessibili capaci di adattarsi alla domanda che cambia. Chi vuole fare lo stilista deve saper fare il modellista, sapere di moda, saper fare un corsetto o saper lavorare con gli accessori.

CHIUNQUE PUO’ PARTECIPARE A QUESTI CORSI?

Ai nostri corsi può partecipare chiunque: chi parte da zero o chi vuole perfezionarsi. C’è la possibilità di studiare su 4  livelli:  il primo è BASE , il secondo è PERFEZIONAMENTO, il terzo e il quarto  sono QUALIFICHE PROFESSIONALI. In base alle proprie necessità, è possibile raggiungere lo stesso traguardo nel rispetto delle proprie capacità e disponibilità di tempo. E’ infatti possibile la frequenza anche una volta a settimana.

QUAL E’ L’ETA’ MINIMA DEI CORSISTI CHE ACCOGLIETE?

L’età minima è di 13 anni e non c’è un’età massima. Da noi arrivano molti studenti universitari che possono, con una frequenza di una volta a settimana, formarsi sulla parte pratica che, generalmente, è assente in altri percorsi di studi.

NELL’AMBITO DELLA MODA ESISTONO MOLTISSIME FIGURE PROFESSIONALI E ANCHE VOI PROPONETE PIU’ PERCORSI FORMATIVI: COME PUO’ UN GIOVANE APPASSIONATO (ED INESPERTO) DI MODA TROVARE IL PERCORSO PIU’ GIUSTO?

Il giovane viene accolto attraverso un percorso di orientamento personalizzato. Prima dell’inizio dei corsi, viene fatto un colloquio conoscitivo e orientativo per capire aspettative, competenze e passioni. Nelle due settimane successive il candidato ha la possibilità di FREQUENTARE GRATUITAMENTE diverse discipline per poter definire insieme un piano formativo fatto su misura. Questo metodo didattico favorisce l’apprendimento aprendo nuovi orizzonti professionali e di conoscenza.

COME SONO SELEZIONATI I DOCENTI?

I docenti hanno esperienza nell’alta moda sartoriale e tutti hanno competenze trasversali. Ogni insegnante è a capo di un corso in base alla sua specializzazione e tutti hanno un bagaglio d’ insegnamento forte da trasmettere a coloro che ci scelgono.

COME SI DIFFERENZA QUESTO ISTITUTO DI MODA DAGLI ALTRI?

Ci sono moltissime scuole di moda in Italia, ma spesso sono orientate ad approfondire tematiche più teoriche e hanno un numero di studenti molto elevato.
La nostra Scuola, invece, accoglie l’esigenza del mercato del lavoro, che richiede figure formate e preparate a livello pratico. Questo può essere garantito con un numero limitato di studenti: i nostri corsi infatti sono a numero chiuso. Le nostre classi sono in media di 8 persone, per il design invece dove il confronto e la contaminazione sono importanti arriviamo a 10.
Un’altra differenza sostanziale è nella totale personalizzazione del percorso didattico, lasciando ampia flessibilità al corsista sulla frequenza e sugli orari, con la possibilità di recuperare le ore di lezione perse o di cambiare i giorni di lezione.

QUAL E’ LA PROPORZIONE TRA TEORIA E PRATICA NEI VOSTRI CORSI?

La caratteristica principale di questa Scuola è essenzialmente l’orientamento alla formazione pratica. Accanto alle lezioni teoriche, gli studenti possono approfondire e CONOSCERE l’Arte di fare moda attraverso laboratori ed esercitazioni pratiche per garantire una formazione completa e allineata con le richieste del mercato del lavoro.

QUANTO E’ IMPORTANTE LA FORMAZIONE PROFESSIONALE PER LAVORARE NEL MONDO DELLA MODA?

La formazione è importante e indispensabile se si vuole vivere di moda. Alcuni giovani che incontro sono molto creativi, ma questo non basta perché mancano di basi pratiche che vanno apprese con l’impegno e il duro lavoro. La scuola di moda rappresenta anche un terreno di confronto con sé stessi con la propria motivazione e l’impegno che si decide di investire. La Scuola di Moda insegna a FARE moda, non a seguirla. E’ un’opportunità per l’allievo di conoscenza della moda, che crea basi solide per creare uno stile proprio.

COME E’ CAMBIATO IL MERCATO DELLA MODA NEGLI ULTIMI DIECI ANNI?

Quello che cambia oggi è la perdita del tradizionale approccio Made in Italy, con la scomparsa di figure come i designer o i di progettisti della moda. Solo negli Atelier da sposa si conserva la vecchia metodologia con le figure dei progettisti, dei designer che creano una propria collezione, che viene strutturata, pensata e realizzata . Si è tutto industrializzato, si lavora a distanza e prettamente con l’utilizzo di programmi digitali (Photoshop e Illustrator).

AVETE UN COLLEGAMENTO SCUOLA – LAVORO?

All’interno del nostro sito abbiamo una vetrina virtuale dove i nostri corsisti più talentuosi possono promuoversi e dove le aziende possono accedere gratuitamente per cercare profili da inserire all’interno del loro organico. Abbiamo, inoltre, una collaborazione con uno spazio a Roma dove i corsisti possono esporre e vendere le proprie creazioni pagando semplicemente un affitto. Possono occuparsi e concentrarsi sulla produzione e la vendita dei loro prodotti tralasciando tutti gli aspetti burocratici. Rappresenta, insomma, un laboratorio dove poter sperimentare una vera e propria attività.  Ci rendiamo, inoltre, disponibili a supportare gruppi di lavoro che partecipano ad eventi nazionali.

UN CONSIGLIO UTILE PER CHI VUOLE SEGUIRE QUESTA STRADA

Il consiglio che sento maggiormente di darvi è quello di non precludersi strade.
Noi avevamo una studentessa messicana che si era iscritta per fare un corso di modello, taglio e confezione. Io, però, avendo visto in lei una predisposizione nella realizzazione dei cappelli, l’ho incentivata a seguire questo corso e oggi ha aperto una famosissima cappelleria in Messico, nota anche sul web. A volte, si scoprono passioni che neanche si sanno di avere e noi promuoviamo questa scoperta offrendo la possibilità di frequentare altri corsi.

La strada la puoi fare solo quando conosci e hai la possibilità di scegliere, ma se non conosci non puoi scegliere.

 

Si ringrazia Linda Lato per l’articolo.

La Scienza per un Futuro + Responsabile – ValorYApp partecipa a Trieste Eurocapitale della Scienza 2020

La Scienza per un Futuro + Responsabile – ValorYApp partecipa a Trieste Eurocapitale della Scienza 2020

TRIESTE Eurocapitale della Scienza 2020.

VALORY partecipa con un suo proposal a colpi di pitch sul tema “La SCIENZA per un FUTURO+RESPONSABILE”.

Moderatore d’eccezione @matt.barbarossa, 18 anni ma già CEO, CTO & Founder
Sidereus Space Dynamics insieme a Simona Dell’Utri CEO & Founder BEVALORY Srl.

Seguiteci e sostenete la nostra proposta TRIESTE ESOF 2020.

Valory App: un social a sostegno del benessere psicologico dei giovani

Valory App: un social a sostegno del benessere psicologico dei giovani

Il disagio giovanile e in particolare forme di malessere psicologico come depressioni, schizofrenie, disturbi d’ansia, patologie severe, sono un fenomeno in triste aumento tanto da aver suscitato l’attenzione di personaggi internazionali di spicco come la popstar e attrice Lady Gaga, che nei giorni scorsi ha lanciato un programma pilota destinato agli studenti di 28 scuole superiori americane per sensibilizzare gli adolescenti verso questi fenomeni e imparare a riconoscerli. Anche il principe Harry, accanto alle numerose iniziative a sostegno della salute mentale che già appoggia insieme al fratello e futuro re d’Inghilterra, il principe William, ha recentemente avviato una collaborazione con la celebre star della tv americana Oprah Winfrey per realizzare una nuova serie televisiva che tratterà il tema della salute mentale e verrà trasmessa nel 2020 sulla piattaforma streaming Apple TV.

 

Entrambi i progetti vogliono puntare a combattere lo stigma che di frequente è connesso alla tematica della salute mentale, aumentare la consapevolezza sul fenomeno e portare a una società più aperta e empatica nei confronti di chi soffre di queste patologie. Molto spesso, infatti, chi vive situazioni di disagio psicologico non le esterna per il clima di pregiudizio che circonda le “malattie mentali” e la tendenza a giudicare e isolare chi ne è affetto.

Anche in Italia il fenomeno della salute mentale e del malessere psicologico dei giovani sta suscitando attenzione. Nel corso del trentennale della professione degli Psicologi celebrata a Roma, l’Ordine degli psicologi ha sottolineato come l’invecchiamento della popolazione e la scarsa dotazione di risorse al settore della Scuola pubblica rischino di aggravare ulteriormente la situazione perché influiscono sulla distanza tra genitori e figli, già forte di per sé durante l’adolescenza, e sul tempo che gli insegnanti possono dedicare agli alunni per affrontare questioni che vanno al di là della mera didattica. E i problemi connessi alla salute mentale vissuti in età infantile o adolescenziale influenzano profondamente il benessere negli anni a venire e incidono sull’equilibrio dell’individuo. In Friuli Venezia Giulia sono ben 20mila le famiglie che ogni anno si rivolgono ai servizi pubblici di salute mentale per forme depressive, schizofrenie, disturbi d’ansia, patologie severe in diverse fasce d’età.  (attenzione sono dati che uniscono sia i prob di giovani che vecchi).

In questo contesto, alcuni mesi fa è nato ValorY App un progetto innovativo di supporto alla crescita dei giovani  attraverso una piattaforma digitale ideata ad hoc, supportata costantemente da un team di professionisti a disposizione dei ragazzi. La piattaforma digitale, la prima del suo genere in Italia, si configura come una app per smartphone, scaricabile gratuitamente per sistema operativo Android o iOS, che offre una guida a 360° per rispondere ai dubbi e ai bisogni di adolescenti e preadolescenti, ma anche di persone più adulte tra cui i NEET (target 18-29 anni).

Nel corso dei primi 6 mesi, Valory App ha già all’attivo circa 200 Live Chat  con ragazzi e ragazze che hanno utilizzato lo strumento VALORY HELP per cercare un supporto professionale; dall’altra parte infatti hanno risposto professionisti psicologi iscritti all’Ordine FVG, parte attiva del progetto a titolo gratuito, che hanno il compito di aiutarli a sviluppare  fiducia in se stessi e negli altri, attraverso l’ascolto gestito nel rispetto del loro anonimato. Anche il CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) ha dato il suo supporto al progetto allineandolo con le Linee Guida per le prestazioni psicologiche via internet e a distanza, pur trattandosi il medesimo di un servizio di primo ascolto e orientamento. 

Oltre al supporto psicologico, gli utenti della App, possono usufruire sempre gratuitamente anche percorsi di apprendimento e orientamento più adatti a sviluppare una maggiore consapevolezza delle loro abilità e della loro vocazione, con l’obiettivo di contribuire a migliorare il loro benessere anche attraverso la realizzazione professionale.

Perché una App? Perché le applicazioni digitali sono sempre più presenti nella vita di tutti e perché il web, utilizzato in maniera scorretta e approfittando di lunghi periodi in cui non aveva restrizione alcuna, ha contribuito a minare ulteriormente la salute mentale delle fasce più fragili, che, costantemente connesse, hanno incrementato il loro livello di disorientamento di fronte a situazioni che mescolano realtà e invenzione, che esaltano l’apparenza o che addirittura approfittano dell’anonimato per bullizzare chi non è “conforme”.

La Nascita del Progetto e il Team – Il progetto ValorY nasce da un’idea di Simona Dell’Utri – imprenditrice esperta di marketing e comunicazione, new business developer, coordinatrice di team tecnici ed esperta di sviluppo progetti innovativi – che, di fronte a un contesto in cui i giovani sono iperconnessi alla rete ma al contempo sempre più isolati, in cui hanno potenzialmente tantissime informazioni ma apparentemente non riescono a gestirle in maniera che siano per loro utili, ha deciso di partire dal mondo dei social network per creare uno strumento nuovo che potesse essere di reale supporto ai ragazzi. Per questo motivo insieme a Alessandra Luisa Averna, studentessa esperta in gamification e gestione di social network, Antonio Giuliani, agente di commercio con una lunga esperienza di sviluppo di reti di vendita in diversi settori ma anche con un curriculum di insegnante di musica e educatore sociale con giovani problematici, Carlo Partipilo Papalia, libero professionista, consulente in formazione, già responsabile delle risorse umane interne ed esterne, della gestione contabile-finanziaria nel settore bancario e di consulenza e coaching formativo e personale, ha fondato BeValory Srl, una start-up innovativa attiva nel settore della new technology a vocazione sociale, con cui dare concretezza all’idea e in generale fornire consulenza e strumenti digitali  per la formazione personale e la gestione di servizi integrati per le Imprese Private, Enti e Associazioni che operano nel comparto Istruzione, con l’obiettivo di incrementare il valore dell’apprendimento, dell’orientamento e del benessere a 360° dei giovani, dalla i-Gen ai Millennials. 

I Partner di Valory App – ValorY App è stata realizzata in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia per la parte di Live Chat con un team di professionisti selezionati; il Centro Studi Erickson ha messo a disposizione l’utilizzo del test Q-PAD di sua proprietà, per fornire agli psicologi un profilo degli utenti che accedono al servizio. ValorY App sta inoltre stringendo contatti con ulteriori realtà per fornire ai giovani opportunità e informazioni utili a 360°. Sono già in via di definizione accordi con alcune Università italiane per attivare dei percorsi di ricerca e analisi dei risultati apportati dall’utilizzo dell’APP, con l’Istituto Mindfulness e la sua fondatrice, Bianca Pescatori; PassodopoPasso Comunicazione di Umberto Labozzetta, Docente all’Università Cattolica di Milano nel Master in Comunicazione Musicale per la Discografia ed i Media nonchè già direttore di importanti società radiofoniche, Scuola Zoo, il portale di riferimento degli studenti e per gli studenti, nonchè Associazioni di rilevanza nazionale come U.N.I.T.A.L.S.I. che coinvolge migliai di giovani nel mondo del volontariato.