Il mercato discografico mondiale è in continua crescita! Ce lo confermano i dati della IFPI (Federazione Internazionale dell’Industria Discografica) : una crescita del 9,7 %, con lo streaming che continua a guidare questo orientamento positivo. Dati in crescita anche per l’Italia con + 2,6 %. La musica, che ha visto una grande crisi all’inizio degli anni duemila, ha saputo rinnovarsi. E’ riuscita a trovare la giusta strada nella rivoluzione della digitalizzazione della musica, riuscendo a contrastare positivamente anche la pirateria.
La musica è cambiata, sono cambiati gli investimenti delle case discografiche, sono cambiate le regole degli strumenti di diffusione della musica. Un nuovo scenario che abbiamo voluto comprendere meglio intervistando UMBERTO LABOZZETTA. Esperto di comunicazione e promozione discografica che, partendo da Radio Deejay, è cresciuto nel mondo musicale lavorando con i più grandi artisti italiani investendo anche su artisti emergenti. Ha saputo evolversi perché, come lui stesso afferma, “lo stimolo e l’ adrenalina che continuo ad avere nonostante i tanti anni di attività sono dettati dalla curiosità nei confronti di tutto quello che di nuovo c’è o si può creare”.
COME HAI INIZIATO LA TUA ATTIVITA’ NEL MONDO DELLA MUSICA E QUALI SONO STATE LE TAPPE PIU’ IMPORTANTI DELLA TUA CARRIERA?
La mia carriera la riassumerei in tre tappe fondamentali. La prima tappa è il mio periodo ad Ibiza – inizi anni 80 – quando lavoravo come dj e animatore nei villaggi turistici. Lì ho conosciuto Claudio Cecchetto e Valerio Gallorini. Quel rapporto di amicizia si è trasformato, negli anni a seguire, in un rapporto di lavoro che mi ha portato a lavorare a Radio Deejay per 10 anni, sviluppando la mia passione per la radio. Grazie anche ai rapporti che si erano creati nel lavoro con la Radio, ho avuto la possibilità di conoscere molte persone tra cui Filippo Sugar, figlio di Caterina Caselli , che mi ha chiesto di lavorare per conto della loro azienda. La seconda tappa, estremamente importante, mi ha portato a fare un altro lavoro, in realtà a me più incline, ovvero quello della comunicazione e della promozione, ma dalla barricata opposta. La radio riceve e trasmette, la discografia propone e lavora per far crescere un progetto discografico. Ho dunque iniziato a lavorare con Caterina Caselli, collaborazione che dura tutt’ora a fasi alterne. Il primo progetto che mi è stato affidato è stato la promozione di Elisa. La mia terza tappa corrisponde con la nascita della mia prima società di consulenze, all’inizio degli anni 2000 che vede , da una parte, lo sviluppo di progetti discografici di artisti poco noti e, dall’altra, lo sviluppo e l’implementazione di artisti già conosciuti, che avevano bisogno di promozione in un determinato periodo, ad esempio per una tournèe o un disco. Annovero collaborazioni che vanno da Venditti a Renga, passando per Bocelli , Avion Travel, Mario Venuti, Grignani, Marina Rei, Patti Pravo, Paolo Conte, fino ad arrivare a alla mia ultima attività di sviluppo legata al giovane artista italo-inglese, Jack Savoretti.
Collaboro con l’Università Cattolica di Milano come docente del Master in Comunicazione musicale dedicato al mondo della comunicazione discografica trattando lo sviluppo attuale di un progetto discografico con tutte le caratteristiche del nuovo modo di utilizzo della musica.
QUANDO E COME TI SEI ACCORTO CHE LA TUA PASSIONE PER LA MUSICA POTEVA ESSERE ANCHE IL TUO LAVORO?
La musica è sempre stata una passione che poi è sfociata in un lavoro. Ho iniziato a 12/13 anni a lavorare come Dj e a 15 anni ho iniziato a lavorare d’estate in una discoteca. Contemporaneamente è nata la passione per il mezzo radiofonico, dove potevi avere, in un periodo completamente diverso da quello attuale, uno spazio dove proporre quello che piaceva a te ad altri. Questa è stata la più grande scoperta che potesse fare un giovane che faceva della sua passione il suo lavoro (si parla di fine degli anni 70).
COME E’ CAMBIATO IL MONDO DEL MERCATO MUSICALE OGGI?
L’utilizzo della musica è cresciuto rispetto all’epoca precedente, ed è cambiato notevolmente il modo ti utilizzarla. Inizialmente la musica era legata all’acquisto della cassetta,del vinile o del cd e quindi l’ascolto era piuttosto limitato all’acquisto di questi supporti. Successivamente sono esplose la rete e le altre piattaforme dove è possibile scaricare brani. L’arrivo di Spotify o i video You-Tube permettono oggi di utilizzare frequentemente la musica e di avere un‘ idea musicale legata allo sviluppo di progetti che solitamente non arrivano in radio ma che, in rete, sono consolidati e hanno parecchie visualizzazioni o “Like”
QUALI SONO,OGGI, GLI STRUMENTI DI DIFFUSIONE PIU’ POTENTI DELLA MUSICA?
Nella campagna promozionale che fai oggi, non si può prescindere da tutti i mezzi. Dipende tutto, prò, dal nome dell’artista e soprattutto dal progetto. Per i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, la rete è fortemente utilizzata e anche seguita perché loro la musica la scelgono. Chi fa musica oggi sa che alcune aree di competenza mediatica sono difficili da raggiungere. La radio consolida la notorietà, il problema è arrivare ad avere delle buone programmazioni musicali perché oggi le radio sono diventate meno propositive. Il business più grosso delle radio oggi è quello di implementare i fatturati indipendentemente dalla musica che trasmettono. Questo porta ad un appiattimento, in cui un po’ tutte le radio sono musicalmente uguali perdendo quella personalità che le distingueva in passato.
QUANTO SONO IMPORTANTI LA COMUNICAZIONE E IL LOOK PER UN ARTISTA EMERGENTE?
La comunicazione è fondamentale. In un progetto discografico consideri sia l’aspetto artistico sia l’aspetto legato all’immagine, al profilo che si crea di quell’artista, in virtù del tipo di musica che propone, del pubblico che vuole andare a colpire, dei contenuti che genera la sua musica. Quando lavoro con un’artista mi piace lavorare sull’aspetto musicale, non credo che si ascolti la musica di un artista solo perchè ben curato, ben vestito, o sia un bel ragazzo o ragazza, anche se questo non guasta. La differenza la fanno i contenuti, anche se questi variano in base ai gusti che ciascuno ha.
QUALI SONO LE STRADE CHE POSSONO SEGUIRE GLI ARTISTI EMERGENTI?
Esistono due categorie di artisti emergenti: quelli che per emergere accettano i talent e quelli che invece decidono di fare la “gavetta” perché vogliono essere considerati, per sé stessi e per gli altri , “puri”, senza contaminazioni. In realtà, entrambe le categorie potrebbero coesistere , se non ci fosse l’idea, tipicamente italiana, che chi sceglie i talent cerca una scorciatoia per poter riuscire ad emergere. Ovviamente la scelta dipende dal percorso dell’artista, c’è chi parte dalla sua nicchia di pubblico e poi implementa man mano che viene scoperto dalla gente e chi si gioca tutto subito con i talent, con il rischio, però, di “bruciarsi” prima di nascere.
COME RICONOSCI UN TALENTO?
Vorrei avere questo potere, senza sbagliarne nemmeno uno. Sono tantissime le componenti che spingono una persona a percepire che dall’altra parte c’è un elemento che ha delle caratteristiche, delle capacità che, se sapute cogliere, possono dare delle grandi soddisfazioni. Per ottenere questo è necessario che tutto avvenga , nella volontà dell’artista stesso di accettare consigli, senza condizionamento esterno. I talenti sono tanti, ma dall’ascolto deve arrivarti qualcosa che ti emoziona. Se trovo qualcosa che mi emoziona, come fu Elisa nel 1997, cerco di capire se questa emozione può arrivare a più persone. Nel mio lavoro vanno fatte scelte che sono condizionanti, perché devi raggiungere il più alto numero di persone che gratifichi non solo il tuo lavoro, ma anche quello dell’artista.
QUAL E’ L’ARTISTA CHE TI HA SORPRESO DI PIU’?
Ogni artista con il quale ho lavorato mi ha sorpreso: ancora oggi,un’artista che mi sorprende quando l’ascolto è Elisa. Artisticamente mi emoziona da sempre, così come Jack Savoretti che seguo in questo momento che ha un potenziale enorme. Elisa deve il suo grande successo non solo alle sue doti, ma anche alla sua capacità di rinnovarsi.
PROGETTI FUTURI E VALORYAPP
Umberto Labozzetta sarà coach per Valory. Il suo prezioso contributo avrà l’obiettivo di spiegare cosa c’è dietro un progetto discografico. Cosa fare una volta che il disco è pronto? Cosa fare affinché più persone ascoltino quel progetto? L’idea è veicolare la conoscenza di un progetto discografico da proporre al grande pubblico. La preoccupazione più grande è sempre quella di realizzare il disco, ma in realtà bisogna saperlo anche vendere. Il nostro coach vi accompagnerà in questo percorso, spiegando come si fa promozione , come si fa a cercare le persone giuste senza che vi prendano in giro.
E poi lavoreremo insieme a lui per organizzare la seconda Ed. di ELNOS LIVE CONTEST , alla ricerca di nuovi giovani emergenti come il primo vincitore Michelangelo Vood con la sua Van Gogh. Ascoltatela su Valory App.
Per tutti dettagli continuate a seguirci!!
Si ringrazia Linda Lato per l’articolo.