Vuoi diventare Creative Strategy Manager ma non sai da dove partire?
Scopriamo insieme a Greta Santi, Creative Strategy Manager presso Zoocom, creative media agency del gruppo OneDay e Scuolazoo, come nasce un’idea creativa e su quali valori puntare.
In occasione dei ” Digital Innovation Days” ho avuto il piacere di intervistarla in qualità di Valory Reporter, entrando nel vivo del suo lavoro mentre nella video intervista che troverete su Valory App, ci ha dato spunti interessanti su argomenti come “cambiamento, volontà e responsabilità”.
Come descriverebbe il ruolo del Creative Strategy Manager e quanto è strategico all’interno di un’azienda sempre più digitalizzata?
Il ruolo del Creative Strategist, indipendentemente dal ruolo gerarchico che ricopre in un’azienda, è una figura fondamentale e destinata ad essere una figura sempre più ricorrente, non solo nelle realtà digital.
E’ una figura ibrida in grado di “orchestrare” a 360° più attività diverse facilitando le connessioni fra team, dialogando con il cliente e fornendo un approccio consulenziale anche per modellare i propri prodotti/servizi in funzione di target e obiettivi.
Oggi, soprattutto nel nostro settore, ci troviamo spesso di fronte a clienti con più esigenze di comunicazione nello stesso momento e sempre meno tempo per studiare, pensare, progettare e sviluppare attività che rispondano a questi obiettivi; parliamo a target sempre più liquidi, in grado di evolvere trend, attitudini e comportamenti di consumo a una velocità incredibile.
Diventa quindi necessario avere delle figure che riescano, con le loro conoscenze e competenze a orizzontali a unire al Project management anche competenze creative e di planning dialogando con team anche molto diverse fra loro diventandone il naturale collettore.
Il risultato è offrire ai clienti soluzioni coerenti tanto dal punto di vista strategico che dal punto di vista creativo, concepite velocemente per rispondere nel modo più efficace possibile sia agli obiettivi sia all’investimento economico messo a disposizione.
Quali sono gli elementi fondamentali da tenere in considerazione quando parliamo di Creative Concept?
Generalmente vanno valutati tutti quelli che si hanno a disposizione, l’importante è non vederli come elementi separati, ma valutarli con una visione di insieme.
Questo permette di settare quasi in maniera automatica e naturale una strategia dalla quale andare poi a sviluppare il concept creativo.
Essendo il concept la linea da seguire per costruire poi i contenuti, gli elementi che sicuramente non possono mancare nell’insieme, sono da un lato i bisogni, i desideri e le attitudini del target che tramite una campagna si fa capire al target come quel prodotto e/o servizio può soddisfare un bisogno o far avverare un loro desiderio recondito.
Dall’altro le features del prodotto o del servizio che in un mondo altamente competitivo e con un target bombardato da infiniti stimoli spesso ha senso concentrare l’effort sulle caratteristiche differenzianti.
In questo non bastano solo gli elementi, anche le attitudini di project management sono fondamentali: reperire subito le informazioni che riteniamo fondamentali e redigere un brief interno per tutti gli altri team coinvolti nel processo di realizzazione del concept, passaggi che spesso potrebbero venire sottovalutati ma che sono essenziali per lo sviluppo di un creative concept efficace e aderente sia con le necessità del target che con l’identità di brand.
Quando si va a sviluppare una strategia di Marketing quali sono gli elementi chiave per renderla efficace? Può farci un esempio con uno study case?
Tutti diremmo che dobbiamo tenere in considerazione obiettivi, target, canali ecc.. Vorrei fare un passo oltre sostenendo che ciò che ritengo fondamentale non sono tanto gli elementi che concorrono alla strategia di marketing, ma che vengano studiati con l’attitudine giusta:
- La capacità di aver vision di lungo periodo, in grado di valutare come raggiungere l’obiettivo (o più obiettivi dando la giusta priorità a ciascuno).
- La consapevolezza che i target possono essere broad su determinati comportamenti di consumo, mentre su altri sono estremamente frammentati.
- Il coraggio di intraprendere una strada (se è stata tracciata sulla base di informazioni concrete e dati).
Cosa consiglierebbe ad un ragazzo/a che vuole iniziare a conoscere questo mondo e ricoprire questo ruolo?
Leggere, confrontarsi, osare.
Viviamo in un mondo sempre più fluido: le conoscenze di oggi, domani potrebbero già essere obsolete.
Leggere per essere informati sul proprio lavoro e non solo è utile per ampliare le conoscenze e acquisire sempre nuovi punti di vista.
Confronto: misurarsi con il prossimo sia esso un peer o un leader del proprio settore o un altro, aiuta la crescita, il potenziamento dell’empatia e lo sviluppo di un metodo che possa essere efficace non solo per te, ma anche per i reparti che lavorano con te.
Osare: se hai un’idea, un’intuizione o una proposta, parlane! Non farti intimorire dall’essere giovane e/o inesperto, è questo il metodo migliore per imparare velocemente.
La vostra realtà si nutre di giovani sia all’interno che all’esterno come fruitori finali dei vostri servizi, che caratteristiche bisogna ricoprire per far parte del vostro team?
Sono convinta che occorrano poche semplici caratteristiche, principalmente personali. Una delle più importanti è la curiosità: il motore naturale che stimola la crescita personale e di gruppo, unito all’ambizione, lo stimolo che porta a mettersi costantemente alla prova per migliorare il proprio metodo e il proprio contributo a un progetto o all’azienda. Ultimo, ma non meno importante, l’empatia: nessuno di noi lavora da solo e l’empatia salva da misunderstanding, da ripetuti passaggi con altre figure e aiuta a prevedere, prevenire, facilitare i rapporti e arricchire il bagaglio di prospettive e punti di vista che si hanno.
Pensa che utilizzare strumenti di comunicazione responsabile che stimolano comportamenti proattivi come ValorY possa essere utile anche per le aziende come la vostra che vogliono instaurare con la next generation un rapporto più empatico e stimolante?
Sì, certamente. Noi per nostra natura, siamo in prima linea nel creare un link diretto con le generazioni più giovani, non solo grazie ai prodotti B2B ma anche a osservatori, workshop e altri punti di contatto con quello che non è solo un target da analizzare, ma anche e soprattutto da coinvolgere! Non tutti hanno ancora fatto questo passo nei confronti delle next generations, ValorY in questo senso può essere un acceleratore.
Ora che abbiamo scoperto insieme a Greta tutti gli elementi che caratterizzano un Creative strategy manager, ti auguro il meglio per il tuo viaggio in questo meraviglioso mondo se sceglierai di intraprenderlo.
Nel frattempo, ti aspetto nella nostra Community di Valory per condividere insieme a noi le tue esperienze, le tue passioni e continuare ad approfondire.
Samantha Zorzi