8 Segreti nel mondo della scrittura – MARCO CESARI

8 Segreti nel mondo della scrittura – MARCO CESARI

E’ possibile emergere come scrittori? Da dove cominciare? Qualche idea concreta da seguire? Marco Cesari,
vincitore del Premio Rtl 102.5-Mursia – Romanzo Italiano, ci suggerisce di essere lettori prima che scrittori. Ci
svela anche altri segreti da seguire e che per lui sono stati determinanti per arrivare al successo del suo libro
“L’amico giusto”. Scopriamoli insieme e lasciatevi ispirare!
Iniziamo dal primo segreto. Per conoscere tutti i suoi segreti, non perdere i prossimi post.

1 – LEGGERE E SCRIVERE

Questo è il primo consiglio, quello più importante. Bisognerebbe scrivere e leggere tutti i giorni per formare la
mente. Se scrivi tutti i giorni, poi, scrivi bene. E’ un allenamento.
Quale sarà il secondo segreto?
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IMPARARE A SCRIVERE DALLA LETTURA – Intervista a MARCO CESARI

IMPARARE A SCRIVERE DALLA LETTURA – Intervista a MARCO CESARI

Avere la curiosità di leggere è la migliore fonte d’ispirazione per uno scrittore. Ogni autore, con la sua scrittura, può lasciare il segno, il suo stile, il suo genere, il suo ritmo, i suoi errori. Chi è appassionato di scrittura si avvicina ogni volta ad un nuovo libro con un vivo spirito di osservazione, dove la lettura diventa un’esperienza da cui trarre ispirazione per sviluppare o dare forma a nuove idee.

I dati dell’AIE (Associazione Italiana Editori) relativamente al 2018 ci riferiscono che gli italiani che hanno letto almeno un libro (tra romanzi, saggi, gialli, fantasy, manuali e guide) sono 29,8 milioni su il totale di 60,59 milioni. Un dato non molto incoraggiante, ma va sottolineato che i maggiori lettori sono i giovani e giovanissimi: chi legge è ben il 91% della fascia 4-9 anni e l’88% nella fascia 10-14 anni.
Marco Cesari, vincitore della terza Edizione del Premio Rtl 102.5-Mursia – Romanzo Italiano con il romanzo “L’amico giusto”, è uno scrittore fortemente appassionato di lettura e di letteratura horror ma aperto a qualsiasi genere. Questa intervista racconterà il suo percorso e l’evoluzione della scrittura nella sua vita.

CHI E’ MARCO CESARI?

Sono nato a Brescia nel 1982 e sono laureato in Scienze e tecnologie delle arti e dello spettacolo. Sono uno scrittore appassionato sin da ragazzo. Ho un ‘attività di e-commerce, dedicata alla vendita online di buste protettive per collezionismo cartaceo e musicale, un lavoro che mi consente di avere il tempo da dedicare alle mie più grandi passioni che sono la lettura e la scrittura. Gestisco, inoltre, un blog “Pensiero Profondo 42“, dove recensisco i libri che leggo, raccontando le emozioni che mi hanno trasmesso. Lo faccio non solo per i libri, ma anche per i film.

QUANDO E’ ARRIVATA LA SCRITTURA NELLA TUA VITA?

Ho iniziato molto presto. Alle scuole superiori scrivevo già piccoli racconti e anche qualche poesia: li scrivevo a mano sui quaderni di scuola.

COME DESCRIVERESTI IL TUO RAPPORTO CON LA LETTURA?

Leggo molto e qualsiasi genere. Leggo un libro ogni 4 – 5 giorni circa. Leggere è importante per mantenere la mente allenata e ispirata. Quando leggi tanto ti viene voglia di scrivere. Per scrivere devi leggere. Leggo qualsiasi genere di autore passando da Stephen King a Bukowski. Oggi sto leggendo la “Trilogia di New York” di Paul Auster. Leggo tutto quello che mi suscita interesse.

COME SCEGLI UN LIBRO DA LEGGERE? DA COSA TI FAI ISPIRARE?

In libreria, purtroppo, non vado molto spesso anche se ci sono ancora librai appassionati che sanno consigliarti. Mi rivolgo generalmente a blog che parlano di libri, affidandomi a chi ha una passione più profonda per la lettura. Ci sono, inoltre, autori che seguo o che conosco, dei quali leggo tutta la produzione partendo dagli esordi.

QUAL E’ IL LIBRO CHE PIU’ DI TUTTI TI HA LASCIATO UN SEGNO?

Generalmente non rileggo i libri perché preferisco sempre passare a qualcosa di nuovo, ma se vogliamo rimanere sul “classico”, il romanzo che ho letto più spesso è “ Il giovane Holden” di Salinger. Un altro che ho molto a cuore è “ IT “di Stephen King, un libro che nei contenuti differisce molto da quello che possiamo vedere al cinema. Parla dei nostri mostri profondi, i mostri interiori. E’ una metafora sulle paure giovanili che non riusciamo ad affrontare e che condizionano la vita da adulti.

CON IL TUO ROMANZO “ L’AMICO GIUSTO” VINCI IL PREMIO RTL 102.5 – MURSIA. A CHI O COSA TI SEI ISPIRATO PER IL TUO RACCONTO?

Il romanzo racconta la storia di due ragazzi, Mattia e Luca, dall’adolescenza fino all’età adulta. Sono molto diversi tra loro, ma legati da un’amicizia così potente, che gli consentirà di superare le differenze. Vivranno, uno accanto all’altro, gli anni del liceo, l’amore per la stessa ragazza, la difficoltà di diventare grandi e di scegliere la propria strada liberandosi dai legami familiari che opprimono. L’ispirazione nasce da quell’idea di amicizia raccontata nel cinema e nella letteratura degli anni 80 – 90 e dal mio bisogno di ripercorrere quel periodo.

HAI IN CANTIERE ALTRI LIBRI?

In questo momento sto scrivendo racconti. Mi piace perché nascono da un’idea istantanea e si sviluppano in poco tempo, sono più semplici da organizzare. Ho moltissime idee, quello che mi manca è il tempo. Scrivere è un lavoro mentale a cui devi dedicare del tempo esclusivo.

QUALE CONSIGLIO PER UNO SCRITTORE EMERGENTE CHE VUOLE FARSI CONOSCERE?

Per emergere dalla massa consiglio di mettersi in gioco attraverso la partecipazione a concorsi letterari, anche piccoli purché ben selezionati: è importante che siano seri e ben organizzati! Non è necessario che si vinca qualcosa, è un modo per farsi conoscere e anche per aumentare l’autostima. In passato, per esempio, ho partecipato con racconti horror/fantastici , di cui sono appassionato, a concorsi come il Trofeo RiLL, Terni Horror FestivalFIPILI Horror Festival. Un’altra strada che ti permette di “fare scuola” in un ambiente del tutto sconosciuto è quella di contattare le case editrici. Prima però bisogna studiare il mercato e consultare i cataloghi degli editori per proporsi solo a quelli che trattano tematiche affini al tuo genere o agli argomenti che hai affrontato.

COSA PENSI DEL PROGETTO VALORY?

ValorY è un social che ha una funzione e una fruizione “intelligente”. Può essere utilizzato per lavorare, creare, per essere produttivi e anche in competizione, in modo sano e costruttivo. In questo si differenzia dai Social media già presenti, che sono più frivoli.

QUALE SONO I PROGETTI FUTURI CON VALORY?

Metterò a disposizione la mia esperienza per accompagnare i giovani scrittori emergenti in questo percorso. Offrirò loro suggerimenti su come muoversi in questo settore, consigliando loro come proporsi alle Case Editrici, ai concorsi letterari o come presentare il proprio libro in maniera professionale e vincente.

Scritto da Linda Lato

8 Segreti nel mondo della scrittura – PATRIZIA FINUCCI GALLO

8 Segreti nel mondo della scrittura – PATRIZIA FINUCCI GALLO

Il mondo della scrittura è cambiato e si è evoluto. E’ cambiato il modo di scrivere e sono cambiati anche i mezzi. Non cambia, però, l’importanza dei contenuti e la capacità di saper raccontare e raccontarsi in maniera unica e originale.
Patrizia Finucci Gallo ci racconta i suoi segreti per intraprendere un percorso di scrittura con soddisfazione e professionalità. Un’occasione di riflessione per capire se questa è la strada che vogliamo davvero seguire!

Iniziamo dal primo segreto. Per conoscere tutti i suoi segreti, non perdere i prossimi post. 👍

1 – PERSEVERANZA    

La perseveranza è importantissima. Essere costanti e rimanere fermi sui propri propositi porta alla realizzazione dei propri obiettivi.

Quale sarà il secondo segreto?

Scoprilo ora scaricando #ValorYApp, clicca qui per scaricarla (Android/Apple)!

 

 

L’ARTE DI RACCONTARE E RACCONTARSI – Intervista a PATRIZIA FINUCCI GALLO

L’ARTE DI RACCONTARE E RACCONTARSI – Intervista a PATRIZIA FINUCCI GALLO

E’ l’ora della cultura, della lettura, della scrittura per saper raccontare e raccontarsi.

Il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Ricardo Franco Levi, durante il convegno “2019: dati e prospettive del libro in Italia”, che si è tenuto presso il Salone del Libro 2019 a Torino, segnala un aumento di fatturato nei primi 4 mesi del 2019. Abbiamo infatti un +0,6% per il mercato del libro nei canali trade( librerie, online, grande distribuzione) grazie anche ad un nuovo player come @Amazon.  

L’innovazione del supporto alla lettura,  dal cartaceo al digitale e la velocità dell’accesso alle informazioni non sono però sufficienti a contrastare il dato preoccupante relativo alla povertà educativa.  

La diffusione del sapere attraverso luoghi di cultura e socialità è una delle azioni concrete auspicabili, e noi di Valory abbiamo il piacere di raccontare in questa intervista  colei che nel concreto lo sta facendo.

Vi presentiamo @Patrizia Finucci Gallo, una Donna che usa le parole ogni giorno per scrivere e riscrivere il vocabolario della sua vita in modo originale e unico.

CHI E’ PFG ?

Patrizia Finucci Gallo, giornalista e scrittrice bolognese, ha lavorato nella redazione de “ L’Unità” fino al 1991 e poi nella sede regionale della Rai a Bologna. Ideatrice e direttrice della Scuola di scrittura Harriette Stanton Blatch, si afferma nel panorama delle fashion blogger fondando Pfgstyle.com , un blog diventato oggi uno spazio dove si fondono cultura, arte, letteratura e moda in maniera unica e insolita. Impegnata nella divulgazione del valore della figura femminile, promotrice di concorsi letterari, ha scelto di raccontarsi a ValorY.

QUALI SONO LE TAPPE PIU’ IMPORTANTI DELLA TUA CARRIERA?

Professionalmente nasco come giornalista, lavorando inizialmente in Rai e seguendo la politica per molti anni. La nascita di mio figlio, richiedendo un’ organizzazione familiare diversa, mi porta ad iniziare un altro percorso che è quello della scrittura. Scrivo il mio primo romanzo, “Sesso in Videotel” che ha ispirato un film di successo, “Viol@”, interpretato da Stefania Rocca e che ha segnato la mia strada da scrittrice di libri.
Nel 1998 ho aperto la scuola di scrittura “Harriette Stanton Blatch”. E’ una scuola di formazione narrativa, specializzata in narrativa femminile che è stata anche segnalata dall’Unesco come Scuola Culturale, avendo lavorato moltissimo a favore di progetti per le donne. E’ una scuola aperta a tutti, non solo alle donne, ma i contenuti sono rivolti principalmente alla figura femminile, con l’obiettivo di divulgarne il suo valore.  E’ una scuola tutt’ora attiva, con corsi di scrittura tenuti da docenti, giornalisti e scrittori. Ho fondato , inoltre, un gruppo editoriale che si occupa di moda e di scrittura e l’ultimo progetto realizzato, che ha già 8 anni, è il “salotto”. Iniziato con una “spaghettata” tra amici, oggi è cresciuto ed è diventato un salotto ben organizzato, ricco di persone provenienti da settori diversi e che ha unito tutte le cose che a me piacciono: moda, cultura e scrittura. E’ diventato un vero e proprio lavoro con un’equipe dedicata alla sua organizzazione.

COME E’ NATA L’IDEA DI UN “SALOTTO CULTURALE”?

L’idea principale è stata quella di voler riportare il salotto alla sua valenza culturale e creativa dell’ ‘800/’900. Un salotto che pone nuovamente al centro la figura della donna, rendendola protagonista della cultura. Basti pensare che ancora oggi nelle nostre scuole si studiano prevalentemente testi di scrittori, tralasciando nomi femminili illustri. La vera emancipazione femminile è passata proprio attraverso la costruzione dei salotti: gli anni ‘80 – ‘90 li hanno defraudati da questa valenza culturale, rendendoli principalmente salotti di alleanze politiche ed economiche.
Abbiamo riportato il salotto nella sua figura più reale, più “digital”: non è più ancorato alle case, ma è un salotto che va fuori, creando incontri all’esterno con le persone, ricreando sempre l’idea di un salotto. Il valore principale è quello della parola, dello scambio, della conoscenza che oggi abbiamo perso completamente. L’aspetto “digital” si mescola bene con la fisicità del salotto, diventando così un “salotto di tutti” .
Da questo anno ci muoviamo anche con la collaborazione con brand che danno valore aggiunto ai nostri incontri, come ad esempio l’introduzione di prodotti “Food”, dove gli invitati hanno possibilità di conoscere prodotti del territorio, approfondire la storia delle aziende e il loro lavoro. Gli ospiti sono tantissimi e tutti diventano protagonisti raccontando le loro storie. Diventa un terreno di confronto di idee e conoscenza.

COME NASCE IL TUO PRIMO RACCONTO?

Il mio primo libro è nato in concomitanza con la nascita delle prime chat-line. Questo racconto riprende un evento innovativo per l’epoca, dove si poteva comunicare con sconosciuti. Nasce perché era un tema fantastico, era un tema innovativo ed ha avuto un successo pazzesco con il film @Viol@. Questo romanzo nasce in sostituzione del fatto di non poter fare più la giornalista.

COME SI DIVENTA SCRITTORI?

Oggi la carriera di scrittore è paradossalmente più favorevole rispetto agli anni in cui ho cominciato io. Il mondo telematico oggi amplia le possibilità di far conoscere un proprio racconto: dall’auto-pubblicazione, all’invio ad una casa editrice attraverso un contatto Linkedin. Oggi è tutto più democratico e l’attenzione sui giovani, sulla generazione Millennials è enorme. La scrittura è un’arte complessa che richiede energie, tempo per sè, lungimiranza. Categorie emotive che i ragazzi oggi dovrebbero coltivare. 

COME E’ CAMBIATA LA COMUNICAZIONE LETTERARIA CON LA DIFFUSIONE DEL WEB?

Oggi c’è una critica generazionale ai giovani che leggono e scrivono poco. Io invece vedo un grande interesse dei giovani a raccontarsi. Un bisogno di esprimersi attraverso racconti sia attraverso un Blog o un post su Instagram.  Ci sono casi di ragazzi che sanno raccontarsi anche attraverso una foto. Un personaggio molto seguito,ad esempio, che racconta una parte curiosa ed insolita di sé  su YouTube e Instagram è @luis_sal: sa raccontare una parte di sé in maniera unica e creativa. Lo trovo un altro modo di raccontarsi, ma non meno interessante di un libro di massa. E’ una narrazione anche questa, una nuova narrazione. I ragazzi di oggi attraverso i social hanno scoperto un nuovo modo di raccontarsi, se si hanno delle cose da dire. 

 

CONSIGLI IL LAVORO DELLA SCRITTURA?

Io consiglio la scrittura, ma bisogna ammettere che è difficile vivere di scrittura come qualsiasi altra arte come ad esempio la fotografia. La scrittura non è mai stata un mezzo di sostentamento importante, ad eccezione ovviamente di casi isolati. Non basta scrivere un libro per diventare scrittori. Bisogna misurarsi costantemente con il mercato.  Se il primo libro vende molto bene , non è detto che il secondo venderà altrettanto. Tutte le volte che ci si confronta con il mercato, si diventa imprenditori di se stessi. La scrittura non va vista come avulsa dal mercato, perché se non centri quello di cui la gente ha bisogno, scrivi solo per te stesso. Devi produrre più libri per soddisfare il mercato, dopo il primo bisogna pensare ai successivi o anche una saga. 

PERCHE’ HAI SCELTO VALORY PER PARLARE AI GIOVANI?

Quello che mi ha colpito di questo progetto è il suo nome, VALORY . E’ un parola importante, ricca di significato, che oggi viene usata poco e che mi piacerebbe sentire di più.  Un progetto che accenna ai valori, ha un suo VALORE. Educare al valore è fondamentale e credo che questo progetto abbia questo scopo.

 

QUALI SONO I PROGETTI FUTURI CON VALORY?

Sicuramente la scrittura, che è il mio settore, ma vorrei trasmettere e insegnare anche il valore di come creare un “salotto”, che rappresenta una “casa di valori”. Mi piacerebbe insegnare il valore della condivisione attraverso l’organizzazione di un salotto, che però non deve essere visto come qualcosa di “vecchio”, ma come l’occasione di interazione, magari durante una cena, dove ognuno può raccontare una sua storia e dove gli amici prendono valore delle esperienze raccontate.

Ci vediamo su @Valory App.

By Linda Lato  e Simona Dell’Utri

Video Intervista: Noemi Demontis

Video Intervista: Noemi Demontis

“ValorY ti valorizza veramente. Da io che ero incredula incredula, posso dirvi che è un mondo fantastico, trovi persone che in cambio non vogliono niente, vogliono solo darti quella pacca sulla spalla; per dirti: noi ci siamo”. GRAZIE per le belle parole, vogliamo aiutare tutti i giovani a perseguire le loro passioni e talenti! E @noemi_emy_demontis lo ha capito. Scopri la sua intervista completa scaricando l’App 😍😉🔝