Mi chiamo Marco Gastaldi, ho 24 anni e sono appassionato di tematiche inerenti al Digital Marketing che ho approcciato ed approfondito con vari corsi. In occasione dell’evento “Digital Innovation Days” ho scelto di intervistare per ValorY Luca Mastella in quanto mi ha molto colpito un’intervista da lui rilasciata a SKYTG24 (https://lucamastella.com/risorse/growth-hacking-cose-come-funziona/) che contiene consigli molto utili per i giovani che si stanno approcciando al mondo Digital. Luca, dopo varie esperienze maturate anche all’estero, è attualmente Chief Executive & Growth Officer in Learnn (https://learnn.com), una piattaforma on-line che offre strumenti concreti su temi come Growth Marketing, Funnel, Analytics, Content, Social Media, E-commerce e molto altro, con l’obiettivo di supportare studenti, professionisti ed imprenditori nella realizzazione di idee e progetti. Ho posto a Luca alcune domande relative a come è riuscito a crescere professionalmente in ambito Digital, al suo nuovo progetto Learnn e al ruolo che ricopre nel mondo della formazione e nella crescita professionale dei giovani.
Lei vanta una consolidata esperienza nel Digital Marketing, con un particolare focus nell’ambito del Growth Hacking, ma quanto è importante avere nel mercato digitale delle competenze T-shaped?
Reputo le competenze T-shaped non un input ma un output, ovvero la conseguenza di una mentalità estremamente curiosa e volta al risultato. Quando si fa tanto per fare non si cerca di migliorarsi davvero, ma quando ci si focalizza sul risultato diventa necessario acquisire multiple competenze. Questo non solo è un vantaggio enorme in quanto acquisiremo competenze utili e concrete, ma ci protegge da un grande errore che è quello di “studiare per studiare” invece di “studiare per fare”.
Generalmente i giovani che si avvicinano a questo settore hanno molte skills non specifiche su una vasta varietà di discipline e una scarsa verticalizzazione. Secondo Lei far risultare delle competenze non specifiche sul proprio profilo professionale, non può far correre il rischio di essere considerati dalle aziende solo dei “tuttofare” poco esperti?
Assolutamente sì, questo rischio è fortissimo. Penso che tutti noi dovremo avere 1-2 competenze verticali in cui siamo considerati “esperti”. Io però non mi presenterei mai ad un’azienda per le mie competenze ma per i miei risultati. Se fossi giovane cercherei il prima possibile di mettermi nelle condizioni di provare, sperimentare, fallire, riprovare, fare. Una volta che ti presenti per i risultati, belli o brutti, le competenze passano in secondo piano.
Nel 2019 ha lasciato il Suo ruolo in Marketers. Cosa l’ha spinto a prendere questa decisione per iniziare questa nuova avventura nel ruolo di Chief Executive & Growth Officer in Learnn?
Quando presi quella decisione Learnn non esisteva ancora. Né il nome né l’idea. Il mio desiderio, a quasi 30 anni, era quello di buttarmi in un’avventura imprenditoriale tutta mia dove fossi responsabile al 100% dei successi ma ancora prima dei fallimenti. Cercavo qualcosa che mi tenesse “impegnato” per i prossimi 10 anni e ho dovuto prima essere libero di pensare, poi trovare i miei valori personali e solo infine trasformarli in idea.
La modalità di fruizione dei contenuti sulla piattaforma di Learnn è efficace per chi desidera apprendere da remoto discipline Digital evitando di ricorrere a spostamenti, e lo è ancor di più per le persone con disabilità. Quali accorgimenti avete utilizzato per favorire l’accessibilità alla Vostra piattaforma?
Ci sono diverse tecnologie molto specifiche per venire incontro a persone con disabilità su cui lavoreremo nei prossimi mesi. Al momento tutti i nostri contenuti sono fruibili in versione sia video che audio con un custom player che passa dalla versione video a quella podcast con un click. Un prossimo step che faremo a breve sarà quella di aggiungere un terzo formato che è quello scritto. Attraverso la tecnologia AWS (Amazon Web Services – https://aws.amazon.com/it/) che usiamo nella nostra piattaforma convertiremo tutti i contenuti video in transcript che potranno essere sia letti come fossero un testo scritto che consultati all’interno del video come sottotitoli. Penso che questo non sarà ancora abbastanza e che potremo fare ancora di più per venire incontro alle persone con disabilità e sarà un nostro obiettivo nei prossimi mesi farlo.
L’apprendimento on-line sarà secondo Lei uno standard nel futuro? A Suo avviso, quali sono i pregi e i difetti di questa nuova modalità formativa?
Io penso che non ci siano dubbi riguardo a questo, ma in più penso che l’apprendimento sarà online e da mobile. Noi abbiamo fatto una grande scommessa partendo con lo sviluppare la nostra app invece che la versione desktop della nostra piattaforma. Crediamo che un utente deve poter fruire un contenuto ovunque e in qualsiasi momento. Penso che gli svantaggi di questo sono sicuramente la mancanza di confronto e di emozioni con le persone che ci stanno attorno che sono incredibilmente importanti per far nascere nuove idee.
Pensa che uno strumento di comunicazione digitale per i giovani come ValorY, che si concentra su un target ben specifico con contenuti di valore selezionati, possa supportare i giovani nella loro crescita professionale? Le piacerebbe essere un mentore VALORY e pubblicare i suoi contenuti su una piattaforma responsabile?
Penso che ValorY App sia di grande aiuto soprattutto per il vostro target molto specifico. Una cosa davvero importante che ho imparato a fare è non fare qualcosa che dia valore nel breve periodo soltanto perché più facile a discapito del valore vero nel lungo periodo. Per cui direi che il mio tempo come Mentor di ValorY App non sarebbe il miglior modo per dare valore ai vostri utenti ma potremo valutare partnership di altro tipo per dare loro ancora più valore nel medio e lungo periodo.
Nel mondo Digital è necessario avere delle competenze a 360° costantemente aggiornate e mai come oggi è particolarmente utile una formazione continua da remoto. Ciò avviene grazie a piattaforme sempre più evolute e certamente questi sistemi saranno sempre più migliorati con il passare del tempo per permettere a tutti di formarsi in maniera semplice ed efficace. Apprendere lavorando in team su casi concreti è importantissimo e sicuramente operare a distanza riduce in parte le emozioni che si provano quando la formazione avviene collaborando fianco a fianco, side by side. Sono convinto tuttavia che le nuove tecnologie, già in grado di connettere le persone in video call e di farle lavorare a più mani su un documento in tempo reale, riusciranno a rendere la formazione sempre più smart ed accessibile creando nuove forme di collaborazione durature.
Vi aspetto su Valory App per parlare e confrontarci sul tema
Marco Gastaldi