L’intelligenza Artificiale è spesso associata allo sviluppo industriale, ma nell’era 4.0 interessa anche i servizi. E se vi dicessi che anche nel reclutamento del personale ci si può avvalere di Intelligenza Artificiale? Troppo futuristico? No. La ricerca di un talento richiede processi sempre più veloci che mirano non solo ad accelerare la fase di recruitment, ma anche ad essere sempre più performanti.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE (AI)
L’Intelligenza Artificiale è la capacità da parte di calcolatori di svolgere attività appartenente alla sfera umana. La tendenza di ricercare sempre più velocemente personale qualificato, la gestione di un volume di dati sempre più alto, hanno aperto la porte all’ anche nell’ambito del personale e promette di ottenere risultati sempre più performanti in minor tempo.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E RISORSE UMANE
In tempi ormai lontani, la fase di reclutamento prevedeva la ricerca dei candidati attraverso inserzioni sui giornali o attraverso contatti diretti con gli enti di formazione (scuole, università), con la pubblicazione degli annunci sulle bacheche studentesche. Negli anni ‘90 si assiste alla prima vera svolta attraverso lo sviluppo e la diffusione di piattaforme dedicate come Indeed o Infojobs per arrivare, oggi, all’utilizzo di sistemi “intelligenti”.
Quali, dunque, gli ambiti di intervento della AI nella selezione del personale?
PRIMA SCREMATURA – Le proposte di lavoro oggi, grazie ai nuovi mezzi digitali, arrivano ovunque e questo porta a flussi di dati veramente importanti nelle candidature. L’AI, in questa fase, torna utile nella scrematura dei curriculum più pertinenti, con una riduzione importante in termini di tempo.COLLOQUI DI LAVORO – Non sempre una buona intervista può garantire che il candidato accetti la proposta o che sarà una risorsa a lungo termine. Queste analisi, di tipo predittivo, possono essere delegate a sistemi di AI che prendono in considerazione non solo aspetti tecnici del curriculum, ma anche fattori come soft skills o motivazione. Questi “sistemi intelligenti” possono tracciare elementi come espressioni facciali o il tono di voce, che possono, ad esempio, indicare se le persone sono nervose o non completamente veritiere.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E CASI AZIENDALI
I vantaggi economici e di business, per le imprese, dipendono da una maggiore efficienza, hanno dunque bisogno di “intelligenze” che consentano loro di trovare le persone giuste più velocemente. Esistono nuovissimi assistenti di ricerca intelligenti, come ad esempio la piattaforma Wade & Wendy che offre, da un lato (utente), un’esperienza di ricerca innovativa e completamente nuova attraverso una chatbot conversazionale intelligente, dall’altra (area risorse umane), vengono automatizzate le ricerche dei candidati. Questa intelligenza artificiale permette di raffinare la ricerca, in tempi veloci e mirati. Nel 2017 viene lanciata Vera, il robot assunto da Ikea Retail Russia, in grado di intervistare fino a 1500 candidati in una sola giornata e parla tantissime lingue. Vera è collegata con i principali siti dedicati agli annunci di lavoro e, una volta individuati possibili candidati, li contatta per scoprire se sono ancora alla ricerca di lavoro. Vera svolge interviste di circa 8 minuti, alla fine delle quali i candidati migliori sono indicati a selezionatori umani, cui spetta la scelta finale.
UNA SCELTA POSSIBILE?
L’AI applicata al personale è dunque una realtà che esiste ed ha un impatto crescente. Ci sono buoni motivi per sostenerne lo sviluppo perché può consentire, attraverso l’analisi dei dati storici dell’azienda, di identificare i migliori candidati , gestendo selezioni prive di errori e pregiudizi (anche inconsapevoli).
E’ però da dimostrare che una “macchina”, seppur intelligente, possa sostituire doti umane come l’empatia o la personalità, riducendo tutto ad un algoritmo.
Scritto da Linda Lato